[2020]
di BR Franchi
regia Andrea Piazza
interpreti Riccardo Bursi, Simone Cammarata, Riccardo Vicardi
progetto vincitore Richiedo Asilo Artistico – Festival In/Visible Cities Contaminazioni Digitali 2020
Il Kiribati è una piccola nazione dalle ore contate: a causa del riscaldamento globale il livello dell’oceano Pacifico che la circonda si sta alzando sempre di più, sommergendo il Paese che a breve smetterà di esistere. All You Can Hitler parte da questi fatti drammaticamente veri per dare vita a una commedia amara dal ritmo vertiginoso, dissacrante e politicamente scorretta, ambientata in un’immaginaria ditta italiana di merendine esotiche delocalizzata sull’isola: gli ultimi due lavoratori rimasti sono l’italianissimo direttore Vespa, in fuga dal suo Paese alla ricerca di una qualche realizzazione personale, e il tuttofare Chao, immigrato cambogiano, “nero, cinese, albino e omosessuale”, come dice di sé. L’equilibrio tra i due è precario e non può che esplodere quando sull’isola approda Garelli, emulo del Che venuto a liberare il popolo di Kiribati (che ovviamente il suo aiuto non l’ha mai chiesto).
Tra tentativi di fuga, parentele inattese, chat erotiche e truffe telefoniche la sala break dell’azienda, ultimo baluardo di un capitalismo che tanto ha promesso ai personaggi e che oggi li abbandona, diventa teatro di un innesco da capogiro, a cavallo tra problemi climatici, istanze sociali e nuovi ecosistemi tecnologici. In sala ridiamo e sul palcoscenico vengono alla luce le paure e i mostri che i tre personaggi non riescono più a nascondere, mentre cercano in ogni modo una via di fuga da quel luogo lontano da tutto e tutti che sprofonda di qualche millimetro a ogni pezzo di plastica che noi gettiamo in mare.
DURATA 65 minuti, atto unico
Lo spettacolo contiene linguaggio esplicito
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